Di Mattina giovedì 17 maggio

Vabbè oggi è stato un delirio, proprio oggi che ci avete ascoltato in tanti e tante anche in diretta (ma è sempre così nella vita).
Potete ascoltare ovviamente la puntata in Pod Cast al link sotto tenendo appunto conto dei problemi tecnici che abbiamo avuto.

Ascolta “Di Mattina giovedì 17 maggio” su Spreaker.

D’altronde fare una trasmissione in diretta in una web radio non è proprio semplice semplice.
Abbiamo fatto diventare il Medialab di CaseMatte il nostro laboratorio-redazione sociale allestendo un sistema audio con mixer , microfono, computer e tanti cavi, adattatori e cavetti che, se messi nel giusto modo e ballando un po’ sui vari pulsanti (mentre nel frattempo si fanno altre 4 cose insieme), in teoria funziona restituendoti appunto una postazione radio, console con cui comunicare alla città e al mondo grazie infine ad una connessione internet.

Ma se la prima diretta era andata liscia oggi un sacco di variabili impreviste hanno fatto impazzire la maionese

Cos’è successo?
Vabbè iniziando con la difficoltà che ci portiamo di regolare ed equalizzare al meglio i volumi tra microfono e tappeto musicale, che siamo certi impareremo presto, i problemi sono arrivati per far sentire il file audio registrato appena ieri con Jacopo che si trova a Beriut con i “corpi civili di Pace” per parlare e capire meglio cosa sta accadendo in medio oriente in particolare dopo la strage di palestinesi di lunedì scorso in concomitanza con la scellerata inaugurazione dell’amabasciata Statunitense a Beirut.
Problemi che sono stati essenzialmente con i nostri monitor audio!
L’audio che parte al minuto 17:20 infatti noi non lo ascoltavamo perché appunto non usciva dai nostri monitor audio (chissà perché) mentre voi sì (e questo diventerà una costante da questo momento in poi) …ecco perché torniamo in studio e iniziamo a parlare mischiando le due voci da minuto 17:40 a 18:20 quando finalmente stoppiamo il file che pensavamo non stesse andando in onda.
Allora mettiamo un pezzo musicale cercando intanto di aggiustare la situazione togliendo qualche cavo da qualche ingresso e ficcandolo in altri (dai quello che più o meno si fa di solito in queste situazione…potete immaginare le scene di panico )…
Il risultato è stato contraddittorio . Si torna a parlare in studio al minuto 20:18 circa, e facciamo partire il file utilizzando come monitor un altro computer connesso a spreaker ma ci accorgiamo tardi (a causa del ritardo tra on line e le conseguenze delle nostre azioni in studio) che sta andando ancora il pezzo musicale sulla voce di jacopo fino al minuto 23:28 da cui potete ascoltare senza problemi il collegamento con Beriut fino al minuto 33.
Ascoltatelo perché è interessantissimo (Jacopo lavoro nei campi profughi palestinesi a Beirut ed è informatissimo su tutta la situazione medio orientale ). Di certo a breve faremo uscire un pod cast specifico su questo.
Pura poesia poi il collegamento telefonico con il giornalista di Left e Popof quotidiano Checchino Antonini dove in studio abbiamo avuto sempre problemi con i nostri monitor audio. Voi lo sentivate il giornalista, noi no!
In tutto questo c’è un buco di audio totale (non riesciamo a capire perché) intorno al minuto 35:48. Riemergiamo poi dal nulla verso il minuto 36:20 quando appunto voi sentivate Antonini , tra l’altro BENE, noi in studio no … Siamo riusciti a sentirlo solo toccando un pulsante magico che però ha saturato completamente il volume rendendo davvero difficile l’ascolto dal minuto 37:36 e il collegamento più che da Roma sembra dall’Inferno.
Peccato perché Anotnini ci ha parlato nel dettaglio del caso Cucchi e del nuovo processo, quello vero, appena riaperto grazie al Carabiniere che dopo nove anni ha finalmente vuotato il sacco rompendo la copertura verso i suoi colleghi durata così a lungo anche grazie ad alcune complicità politiche di cui Antonini parla nel collegamento.
Se siete dei veri resilienti potete infatti comunque capire le suo parole a partire dal minuto 39, ma ci rendiamo conto che è cosa un po’ difficile.
Faremo meglio martedì prossimo mettendo i cavi negli ingressi giusti e capendo perché i monitor ci hanno traditi.
Più che una radio questa è una specie di officina, ma va bene così. Le macchine per funzionare vanno costruite e noi lo stiamo facendo. Che ci fossero inconvenienti era logico, altrimenti saremmo andata a comprarla dal concessionario che non c’è o costa troppo comunque.
Siamo quindi certi della vostra clemenza e – speriamo – del vostro supporto. CORAGGIO! e se siete in zona veniteci a dare una mano in officina, faremo Radio. Faremo Media sociale!

* a tal proposito venerdì ore 16 c’è un workshop di Audacity sempre nel medialab di CaseMatte L’Aquila

 

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