Salta il Governo – Una lista di conseguenze (bruttine) dopo l’impuntatura del Presidente Mattarella su Savona

Lega Super star

E’ possibile che presto, molto presto, a sinistra si giungerà a pensare ad un voto utile al M5S per non far sfondare la destra estrema, sovranista e xenofoba. Chi lo avrebbe mai detto, ma come si è giunti a questo? Tramite la fagocitazione di Di Maio da parte del suo partner (occasionale?) Salvini e alla scaltrezza politica di quest’ultimo che ha trovato nella nomina del Ministro dell’Economia, Savona, il pretesto per rompere e tornare alle elezioni. Il bello è che politicamente ci può stare e che il Presidente della Repubblica, in un certo senso, è andato dietro a Salvini quando avrebbe potuto intervenire durante l’esercizio del Governo e dei suoi ministri.

Il primato dell’Economia sulla politica

Dovrebbe essere il contrario e cioè che fosse la politica a fare le scelte economiche per il bene di tutti. Invece ora è l’economia politica europea a comandare direttamente, tramite degli interpreti politici locali. Roba da far diventare sovranisti anche quelli che appena qualche mese fa hanno votato (forse non si sa bene perché) la lista + Europa.
Ma come fa la democrazia a cedere ai diktat di parole come spread, ai ricatti del mercato e delle aziende di rating? Come?

Quindi la sovranità nazionale è limitata, ora ne abbiamo la prova

E’ forse la conseguenza più grave del gesto di Matterella, quello che Salvini e gli anti-europeisti volevano che succedesse e che purtroppo è successo. Ed ora che è successo è difficile non vedere la realtà, ovvero che la scelta di un Ministro è vincolata dal consenso del Presidente della Repubblica (lo dice la costituzione) che però a sua volta è condizionato dall’Europa al punto da non accettare un Ministro perché in passato critico dell’istituzione Europea e della sua moneta.

Così le prossime elezioni diventeranno un referendum sull’Europa

Sarà difficile le cose vadano diversamente. Il dopo Conte sarà caratterizzato da questa forte tensione diventata già la principale. Le forze politiche sono già in campagna elettorale ed è chiaro che il terreno di battaglia sarà l’Europa. Il bello che a portarci a questo punto di scontro frontale non ci hanno pensato tanto le elezioni (con un Di Maio abbastanza rassicurante sulle collocazioni dell’Italia) ma coloro che dicono di sostenere l’Europa, con delle scelte sbagliate come il rifiuto di Savona per le ragioni su esposte e la nomina di …Cottarelli, un Monti Bis, un tecnico, un Euroburocrate, un uomo vicino al Pd e a Renzi che prelude ad un Governo dei perdenti. Insomma se si voleva sottolineare l’impossibilità di un cambiamento (qualsiasi cosa sarebbe poi significato) e la volontà di ripristinare l’ordine pre stabilito, non si poteva fare scelta più evidente.
Il bello (cioè il brutto) che il Presidente, garante della Costituzione, nulla ha detto su personaggi politici come Salvini quando hanno fatto dichiarazioni sui migranti assolutamente pericolose, xenofobe e anti-costituzionali. Lo stop è arrivato sull’Europa e solo sull’Europa.
Allora anche chi, come chi scrive, ha sempre creduto sulla possibilità di un’altra Europa, perché non cede a sovranismi vari e crede nell’idea di un Europa sociale come unione di popoli e abbattimento delle frontiere, oggi fa molta più fatica a credere in questo, nonostante abbia fatto l’Erasmus, parli tre lingue europee ed abbia amici un po’ dappertutto nel continente.

 

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