Sciopero in Ricostruzione – Dipendenti degli uffici in lotta per risolvere le anomalie del contratto

L’Aquila – Un anomalia contrattuale li rende precari pur essendo assunti mediante il superamento di un concorso pubblico a tempo indeterminato ma con una scadenza al 2021, poi prorogata fino al 2023, l’anno in cui – secondo le positive proiezioni del Ministero – finirà la ricostruzione.

E’ quanto sta accadendo a 72 dipendenti pubblici della Ricostruzione che oggi hanno tenuto uno sciopero di quattro ore indetto dal’ Unione Sindacale di Base (USB), dalla Cgil e dalla Uil con un picchetto presso la Prefettura, dove i rappresentanti sindacali si sono incontrati col Prefetto.

Parliamo delle 72 unità del personale assunto dalle graduatorie Ripam con contratto incardinato nei sei Comuni capofila (Barisciano, Caporciano, Goriano Sicoli, Rocca di Mezzo, Castel del Monte e Barete) delle cosiddette aree omogenee in cui si trovano gli Uffici Territoriali della Ricostruzione (Utr).

Ora però gli Utr sono stati soppressi come prevede la legge ed i compiti affidati all’Ufficio Speciale (Usrc) di Fossa, ma i contratti sono rimasti ancora in capo ai Comuni capofila e nulla è indicato a livello normativo per quanto concerne le modalità di transito dei lavoratori all’Ufficio Speciale (USRC).

A questo si aggiunge la condizione sovrannumeraria (essere dichiarati lavoratori in esubero dalle diverse amministrazioni locali di appartenenza) a cui andrebbero incontro i lavoratori a tempo indeterminato all’avverarsi, nel 2023, del termine di fine ricostruzione.

“È più di un anno – scrivono i sindacati – che chiediamo invano alle istituzioni la risoluzione delle anomalie contrattuali che rendono la posizione di questi lavoratori precaria, pur essendo assunti mediante il superamento di un concorso pubblico a tempo indeterminato. È noto ormai che l’articolo 67 ter, comma 5, del decreto legge 83/2012 convertito nella legge Barca, che prevede che dal 2021 il “personale eventualmente in soprannumero sarà assorbito secondo le ordinarie procedure vigenti”, ha introdotto una irragionevole disparità di trattamento in ordine all’inquadramento giuridico per i vincitori del concorso Ripam assunti dai Comuni del Cratere e dal Comune dell’Aquila, rispetto a tutti i lavoratori pubblici sul territorio nazionale. In tale modo si è individuata una nuova tipologia di pubblico dipendente: un dipendente di ruolo sottoposto alla condizione risolutiva del rapporto di lavoro, fissata ex ante, costituita dall’avverarsi nel 2021 di una situazione di soprannumero nella dotazione organica dell’ente”

Tale situazione continua a generare una seria preoccupazione tra i lavoratori. Sono in molti i dipendenti che sono passati ad altre Amministrazioni vincendo altri concorsi e smettendo così di lavorare per la ricostruzione in cerca di una situazione contrattuale più sicura.

Una situazione insomma che non aiuta affatto la ricostruzione e su cui la politica sembra avere un enorme ritardo.

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