Senza RdC e 18 App, quale idea ha dei “giovani” il Governo Meloni?

Con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza e le modifiche a 18App (il bonus cultura per i diciottenni), il Governo e di concerto molti giornali, stanno in realtà restituendo una visione dei “giovani” come inesorabilmente dipendenti dalle loro famiglie, all’italiana, e così facendo in fondo è lì che vogliono farli restare più tempo possibile.

Non si sta pensando minimamente invece di dargli la possibilità di pensare di avviare, a partire dalla maggiore età, un progetto di vita autonomo , supportandoli già nel momento in cui ancora non hanno scelto la loro strada, quando hanno ancora bisogno di capire, ma necessità di tentare. Per farlo ovviamente hanno bisogno gli vengano dati degli strumenti. 

E qui veniamo all’abolizione da parte di questo governo di Reddito di cittadinanza e di 18App (almeno nelle forme in cui era esistita fino a ieri).

Il reddito di cittadinanza? 

I 18-29enni sono gli “occupabili” per antonomasia. Dice il gov: “Così senza Rdc si sbrigano a trovare un lavoro e diventare autonomi” ma invece è il contrario. Li vedono con la famiglia, tutta complice nel percepire il Rdc e rimanere in casa senza lavoro. Una choosy family a cui sta bene così.

Non vedono il ventenne reale già alle prese con le difficoltà di farsi una vita in questa società, cittadino, giovane uomo, posto di fronte a tutte le atroci difficoltà che ha per trovare un lavoro minimamente dignitoso. E che quindi potrebbe aver bisogno di un reddito di cittadinanza che quando serve (leggi: non trova/perde lavoro) lo aiuta a continuare il progetto di vita e non trovarsi completamente subito con il culo a terra pur nella precarietà. Uno strumento che lo aiuti a non dover pensare quindi di dover vivere/tornare sempre con mamma e papà, ammesso che possano aiutarlo, ma a poter restare comunque in una fase di reale avvio di un proprio progetto di vita autonomo che comprenda la realizzazione del proprio talento (e quindi permetta a questo Paese di avere le risorse migliore di cui ha bisogno). 

Tale aiuto servirebbe per cambiare anche un po’ le abitudini culturali di questo Paese, cioè a far andare verso una possibilità di più concreta e veloce realizzazione dei giovani.

Questo Governo invece da quel lato non vuole proprio sentire e “indietro tutta” sembra affermare, verso quella romantica idea di Italia retrò, fatta da famiglie allargate e senza rdc. Peccato che il lavoro non è più quello di prima.

18APP? 18Up!

Il bonus culture? “ma lo rimodulo con l’isee” dice il Governo, perché l’idea è quella di calcolare l’isee della famiglia, perché “è ovvio che il 18enne non può diventare indipendente e avere un suo Isee”, resta con la famiglia, dove vuoi che vada ? …effettivamente . Invece dovrebbe poter andare se vuole dove crede e con chi ritiene, è così che si diventa adulti, potendo tentare. 

Diamogli però degli strumenti anche culturali ai giovani, sì anche le rose! 

Invece da parte del Governo Meloni, dietro, c’è l’idea profonda che con la cultura non si campa, “trovati un lavoro serio”? … non ti azzardare ad andare a divertirti ai rave o a protestare sia chiaro! Se non ti raddrizzi vada bene anche l’umiliazione! Credere e obbedire insomma… all’evenienza chissà combattere, così deve comportarsi una vera gioventù nazionale.

Questa idea del “trovati un lavoro serio” secondo me sta alla base di quella dichiarata dell’introduzione dell’Isee. 

L’isee in sé sarebbe uno strumento tecnico anche condivisibile, ma lo devi considerare all’interno di un contesto e degli obiettivi che ti prefiggi di raggiungere con quella misura. “Fattelo comprare da mamma il libro”, magari mamma già mi paga il “pane” e non voglio chiederle i soldi anche per le “rose” o non voglio proprio chiederglieli del tutto.

Comunque una misura di incentivo a consumi culturali difficilmente crea effettivi negativi, personalmente preferisco l’universalità di questa misura culturale rispetto a quella del super bonus (fatte anche le dovute proporzioni). 

Misura che va certo comunicata ed applicata con le dovute attenzioni, ma che è stata tutto sommato direi una buona idea, al di là di chi l’ha fatta (Renzi). 

Quando ha sinistra si fa una cosa buona , la destra , che fa la destra, normalmente la toglie. Io la sto inquadrando così. 

Non è che l’ennesimo provvedimento di questa destra che conosce i giovani reali dell’Italia 2K22 ancor meno dei partiti della sinistra, qualora fosse possibile.

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