“Nell’ospedale di Teramo i tamponi al personale si fanno ciclicamente”, la testimonianza della Dottoressa Annarita Gabriele

Sono ormai più che note le difficoltà che il territorio dell’Aquila sta avendo in merito al contrasto del virus Covid-19 durante questa – cosiddetta –  seconda ondata.

Ritardi sono evidenti sia per l’esecuzione dei tamponi sia per il tracciamento, con le unità predisposte ad intervenire sul territorio (USCA) in numero di risorse insufficiente e persone, anche con sintomi importanti, che aspettano a casa un tampone anche da dieci giorni.

Tamponi che, in quanto a numero, in questi giorni vengono effettuati ancor meno vista la temporanea sospensione del servizio del laboratorio privato Dante Labs, su cui troppo il territorio – e il servizio pubblico, spinto dalla politica – ha fatto affidamento non generando una maggiore e più adeguata, quanto fondamentale, offerta pubblica.  

Tra i luoghi contagiati in città (dove si procede con una media di circa 30 tamponi positivi quotidiani da una decina di giorni) c’è anche lo stesso Ospedale “San Salvatore”, dove continuano a susseguirsi le notizie di medici ed infermieri positivi, con un reparto, quello di Ortopedia, divenuto un cluster a sé con 20 contagiati.

Si sono così levate le voci del personale medico-sanitario del san Salvatore che hanno denunciato di non essere mai stati sottoposti a tampone

Nell’ospedale di  Teramo, invece, il personale è sottoposto regolarmente a cilci di tamponi, “almeno una volta al mese” come ci racconta la Dottoressa Annarita Gabriele che si è trasferita dal Pronto Soccorso del Nasocomio aquilano a quello Teramano dove ha preso servizio lo scorso 16 settembre come Direttrice. 

“Quando sono arrivata i dipendenti che tornavano dalla ferie, prima di rientrare sono stati sottoposti al tampone.  Quindi un tampone preventivo, di screening, onde evitare che rientrassero positivi, visto che i contagi che si stanno verificando ora arrivano dall’esterno e non si generano dall’interno come accaduto nella prima fase in cui ricordiamo mancavano le mascherine e in genere i DPI”.

“I tamponi vengono fatti cinicamente circa una volta al mese e se c’è un contatto specifico se ne eseguono ulteriormente” continua la Dott.ssa Gabriele. Una testimonianza che lascia un forte interrogativo sulle scelte dell’azienda Sanitaria aquilana, che forse si è adagiata troppo sui bassi numeri di positivi riscontrata in città prima dell’estate, facendosi trovare impreparata per l’autunno.

Ascolta l’intervista integrale alla Dottoressa Annarita Gabriele

 

Alessandro Tettamanti

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