CON ELLY SCHLEIN PER IL FUTURO DELLA SINISTRA
Siamo stati a Roma per la prima volta nella nostra vita in una piazza del Partito Democratico, da non iscritti, ma non per caso. Siamo stati nella piazza del PD possibile di Elly Schlein, un Pd femminista e socialista, per la giustizia sociale e ambientale, che sarebbe rappresentato così da una donna di appena 37 anni con il volto ancora da ragazza, che solo quello ti trasmette speranza.
In questa piazza ci siamo mossi in punta di piede, con una certa legittima diffidenza dura a morire, senza alcun applauso facile, che ci ricordiamo tutte e tutti cos’è stato il Pd negli ultimi anni.
Ma siamo qui per questo, per cambiarlo del tutto e dare una svolta per il futuro della sinistra in Italia, che altrimenti qui siamo messi molto male.
Per dire a tutti coloro che hanno reso negli ultimi anni il partito più grande di centro sinistra un partito di centro destra che ha contribuito a fare la guerra ai poveri, che quel partito è finito e ne sta sorgendo uno nuovo che si sta radunando dietro la proposta di questa giovane donna che ha avuto il coraggio di combattere adesso, in questo momento cruciale , questa battaglia. Non mi importa sinceramente come si chiama il partito Pd, PS, PC, PR, citando Gaetano, a me interessa il cambiamento, la prospettiva a sinistra e l’effetto di trasformazione positiva che potrebbe portare all’Italia.
A Roma ho ascoltato dal vivo nuovamente ciò che finora avevo ascoltato da Elly solo in televisione. Sono stato attento a vedere chi c’era in piazza, le facce delle persone, la loro età e ho trovato anche molti giovani e curiosi, e qualche volto inaspettato (oltre il mio per loro), quello che speravo.
Come sempre, mi sono ritrovato in ogni singola parola pronunciata da Shlein sulla lotta alla precarietà, per contratti dignitosi e l’istituzione di un salario minimo e ovviamente il ripristino del reddito di cittadinanza, per il diritto all’abitare e l’investimento sull’ediilizia popolare e in generale per tutto ciò che è investimento in walfare e ridistribuzione delle ricchezze, quindi per la difesa strenua della sanità e l’istruzione pubblica, per la lotta alle diseguaglianze e a tutte le discriminazioni, per un futuro sostenibile all’insegna della transizione ecologica.
Questo giusto per dire alcune delle parole che ho ri sentito ieri, che son le stesse che pronunciamo noi che da non iscritti, lontani dal Pd in questi anni, partecipiamo con passione alle assemblee di base che facciamo sui nostri territori, con i nostri collettivi e le nostre associazioni con i quali facciamo politica di movimento.
Allora perché non andare a votare Elly domenica 26 febbraio, perché non provare concretamente a dare una nuova speranza per l’inizio di un nuovo futuro a sinistra, di una nuova storia? Perché non aiutare a combattere questa battaglia ? Una domanda che rivolgo a tutte e tutti i compagni e le compangne.
Perché oltre i temi strettamente politici, altre parole importanti Elly le dedica al rinnovamento del partito che promette sarà aperto, in cui la base tornerà a contare e a decidere, in cui non si agirà più per cooptazione e capi bastoni/correnti , in cui i listini non saranno bloccati e in cui fino a quando non cambia la legge elettorale per scegliere quei nomi verranno fatte le primarie. Chiunque abbia mai avuto a che fare con la politica attiva, conosce l’importanza di queste affermazioni.
Un partito che deve rinnovare la propria classe dirigente e che possa riavvicinarsi ai giovani anche con strumenti partecipativi digitali nuovi , in cui nessuno deve sentirsi padrone delle tessere, dei circoli, delle persone. Se vincerà Elly ce la farà? Noi questo non lo sappiamo e di certo sarà dura. Se non riuscirà a metterlo in pratica sarò il primo a contestarla, ma so anche che non può riuscirci da sola e va aiutata.
Spero anche che le personalità politiche che hanno aderito alla sua mozione sappiano che Elly è il mezzo del cambiamento che anche loro adesso vogliono finalmente praticare e che prima non hanno avuto il coraggio o la forza di fare ma perché capiscono che ora non c’è altra possibilità: o si cambia tutto o il Pd, e con esso il futuro del centro sinistra, o morirà di lenta agonia regalando ad altri soggetti (che spesso asseriscono che tra destra e sinistra non c’è molta differenza) molti elettori di sinistra.
Il 26 è possibile recarsi presso i seggi (all’aquila per esempio il Palazzetto dei nobili in centro) per votare alle primarie Elly Schlein e cambiare il futuro della sinistra e del nostro Paese. Non lasciamoci sfuggire questa occasione